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di Ennio Ercoli

OSIMO–Oltre mezzo secolo di passione per la pittura e l’inciMARIO MOSCA-PITTORE FOTO©MILLEPAESI• 8916sione: è la storia di Mario Mosca (nella foto Millepaesi con la consorte), osimano, negli Anni Settanta vissuto a Milano, dove ha avuto modo di conoscere gli artisti più in voga del momento, come Ennio Morlotti, Cazzaniga, Lavagnino e tanti altri. Dalla cartella dei ricordi Mosca estrae (mentre gli occhi si illuminano) anche una foto in cui è ritratto nel capoluogo lombardo con Vittorio Sgarbi (foto sotto). Partito dal figurativo, è approdato in questi ultimi lustri ad un espressionismo cromatico d’effetto, molto accattivante, come è possibile ammirare in questi giorni nel corso della sua esposizione, presso una graziosa chiesetta del Seicento nel centro di Osimo, che si trova sinistra, guardando la facciata di Palazzo Campana. Il mezzo secolo esatto di attività Mosca lo ha festeggiato nel 2007 con una mostra tenutasi in Ancona all’Atelier dell’Arco Amoroso, con catalogo a cura di Mariano Guzzini, che aveva parlato giustamente di “nuove magie” dell’artista marchigiano.MOSCA-SGARBI-8909-LGG

Mario Mosca ha esposto la prima volta nel 1957 a Jesi, poi in un’infinita serie di città e paesi delle Marche (nella sua Osimo più volte, Ancona, Pesaro, Civitanova, Ascoli, Numana, etc), per proporsi quindi in Italia fra Bologna, Ravenna, Taranto, Genova, Arezzo, Benevento, Roma, Milano, Torino, Verona. 

Non sono mancate le esposizioni all’estero: Madrid (1983), Boston (1990), New York (1991 e 1995), Tokyo (1993). 

Con Mosca abbiamo ricordato nella “conversazione-intervista” di oggi Giovanni Maria Farroni, che per anni ha esercitato in Ancona la critica d’arte dalle colonne del “Corriere Adriatico”. “Ci siamo conosciuti con Giovanni nel corso delle mie prime esposizioni, perchè un ruolo fondamentale svolse in Ancona la “Galleria Puccini” animata da Alfredo Trifogli (poi Sindaco della città, quindi anche Senatore Dc, ndr), che istituì il Premio Marche, il quale ha avuto un ruolo fondamentale per valorizzare gli artisti marchigiani. Alla Puccini difatti esposi nel 1960 e nel 1961. Nel 1962 ottenni in Ancona il Premio Riviera del Conero, poi il Premio Jesi nel ’62, il Premio De Pisis a Ferrara (1990), La Telaccia d’oro a Torino nel 1991. L’elenco completo di mostre e premi sarebbe estremamente lungo. Quello che conta per me è la voglia di fissare sulla tela il sentimento, attraverso il filtro personale, facendo mie anche le illuminazioni di poeti che prediligo,MOSCA-LOCANDINA-FOTO©MILLEPAESI-8900 Baudelaire, Ungaretti e molti altri”.

Dell’intensa attività artistica ed espositiva di Mario Mosca hanno scritto tra gli altri (negli anni) – oltre ai già citati Farroni e Guzzini – Leonardo Mancino, Lucilla Niccolini (Corriere Adriatico), Alvaro Valentini, Giampiero Solari, Gilberto Severini, Carlo Grillantini, Pacifico Topa, Raimondo Orsetti e Valeria Dentamaro. Infine, per completare, una sua dichiarazione  (http://youtu.be/VZwPTo0aSBQa Millepaesi Tv sulla  quint’essenza della propria ispirazione artistica.

IL GRANDE EVENTO CULTURALE DELLE MARCHE DALL’ESTATE 2013 ALL’EPIFANIA ED OLTRE (12 GENNAIO 2014)

OSIMO–La grande mostra di p

PALAZZO CAMPANA • OSIMO • FOTO©MILLEPAESI

PALAZZO CAMPANA • OSIMO • FOTO©MILLEPAESI

ittura curata da Vittorio Sgarbi “Da Rubens a Maratta”, allestita nel solenne e prestigioso Palazzo Campana  di Osimo (nella foto Millepaesi), ha registrato ad oggi 4 gennaio 2014 ben 34.279 visitatori! Rimangono pochi giorni per apprezzarne i molteplici capolavori esposti di Rubens, Maratta (originario di Camerano), Guercino, Reni, Pomarancio, Salvi (Sassoferrato), Guerrieri, Ridolfi, Cantarini, etc.

La mostra chiuderà, infatti, i battenti domenica 12 gennaio, dopo l’opportuna e apprezzata proroga attuata dagli enti organizzatori (Regione, Comune di Osimo).

Inaugurata il 29 giugno 2013, con un taglio del nastro davvero memorabile, la mostra era stata programmata fino al 15 dicembre. Visto però il massiccio afflusso di gente per tutta l’estate e tutto l’autunno si è optato, in maniera davvero lungimirante, per estenderne l’apertura a tutto il periodo delle festività natalizie e di Capodanno, particolarmente congeniale per gustare mostre del genere, che servono per far conoscere le Marche in tutta Italia e all’estero, rafforzando anche la consapevolezza di noi marchigiani su quante e tali opere abbiamo disseminate nel territorio, fra Cattedrali, Chiese, Pinacoteche e luoghi sacri, anche nei piccoli Comuni.

Anche nella giornata odierna c’è stata una piacevole animazione a Palazzo Campana (al mattino avvolto nel mistero da una leggera nebbia poi baciato dal sole di mezzogiorno), situato nel cuore del centro storico di Osimo, che vanta anche un bel Palazzo comunale ed un poderoso Duomo romanico-gotico.

Ha collaborato con Vittorio Sgarbi nel predisporre la mostra il Prof. Stefano Papetti, storico dell’arte, docente al Liceo Classico di Civitanova Marche, Direttore della Pinacoteca di Ascoli Piceno, autore di innumerevoli pubblicazioni, esperto chiamato più volte dalla Rai a commentare storicamente lo svolgimento della Quintana di Ascoli. Lo stesso Papetti si è reso disponibile in più occasioni a fungere da guida per gruppi organizzati, che sono rimasti incantati dal suo eloquio e dalla sua chiarezza.

Grande apprezzamento da parte di tutti (organizzatori e pubblico) per l’autorevolezza messa in campo, anche con questa splendido evento artistico da Vittorio Sgarbi, che in questi ultimi decenni – con i suoi articoli, gli interventi in Tv, le mostre curate sul barocco a San Severino, la mostra su De Magistris al Castello Pallotta di Caldarola – ha contribuito in maniera decisiva a far conoscere i tesori delle Marche, facendole uscire definitivamente dal limbo. Il Sindaco di Osimo nelle settimane scorse aveva espresso la sua soddisfazione per l’accoglienza che la mostra ha avuto a tutti i livelli. Domenica 12 sera, quando si avranno i dati finali dei visitatori totali, il bilancio verrà stilato ufficialmente da tutti i responsabili dell’evento e gli obiettivi raggiunti saranno solo da incorniciare.

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